L’interpretazione del patrimonio può essere uno strumento strategico contro l’overtourism?

L’interpretazione del patrimonio: uno strumento strategico contro l’overtourism

Come possiamo rendere il turismo più sostenibile nei luoghi di maggiore attrazione culturale e naturale?
Una delle risposte più efficaci è sorprendentemente poco sfruttata: la pianificazione interpretativa.

Un Piano Strategico di Interpretazione del Patrimonio non è un documento tecnico come tanti. È uno strumento di visione che aiuta territori, comunità e istituzioni a raccontarsi in modo coerente, coinvolgente e sostenibile. È un tassello fondamentale per trasformare i luoghi in esperienze e i visitatori in partecipanti attivi, capaci di comprendere davvero il valore dei siti che incontrano.

Nel caso dei siti UNESCO, una strategia interpretativa non è solo consigliata: è richiesta come integrazione al Piano di Gestione, proprio perché aiuta a rendere comprensibile e tangibile l’Eccezionale Valore Universale per cui il sito è stato riconosciuto.

Perché adottare una strategia interpretativa?

Una buona strategia:

  • evidenzia i valori unici di un sito, oltre i cliché turistici;
  • coinvolge le comunità locali, rafforzando identità e appartenenza;
  • genera esperienze autentiche per i visitatori, capaci di emozionare e far riflettere;
  • coordina e valorizza le iniziative esistenti, creando coerenza tra cultura, educazione e promozione;
  • promuove l’accessibilità, l’inclusività e la sostenibilità del patrimonio.

E lo fa attraverso un processo partecipativo, co-creato con gli attori del territorio.

Interpretazione come risposta allovertourism

L’overtourism si verifica quando il numero di visitatori supera la capacità di carico – fisica, ambientale, sociale o percettiva – di un luogo. Non si tratta solo di “troppa gente”, ma di un impatto che altera l’equilibrio tra vivibilità e attrattività.

Qui l’interpretazione può fare la differenza: cambiando le abitudini dei visitatori, distribuendo i flussi e migliorando la qualità dellesperienza. Invece di concentrare le visite in pochi luoghi iconici, si può:

  • proporre percorsi alternativi,
  • valorizzare storie meno note,
  • accompagnare le persone verso una comprensione più profonda e consapevole del territorio.

Un esempio? A Vilnius, strategie interpretative hanno guidato i turisti lontano dal centro storico affollato, proponendo luoghi periferici ma significativi (QUI se vuoi saperne di più).

Unalleata complementare: la strategia di demarketing

Accanto all’interpretazione – che lavora sulla qualità e sul significato – può affiancarsi il demarketing, una strategia per ridurre attivamente la domanda in luoghi o momenti critici.
Significa scoraggiare visite nei periodi o negli spazi già saturi, magari promuovendo stagionalità alternative o spazi meno frequentati.

Interpretazione e demarketing, insieme, diventano due strumenti potenti nella cassetta degli attrezzi di chi si occupa di gestione sostenibile del turismo e del patrimonio.

L’interpretazione del patrimonio non è (solo) comunicazione: è strategia di sostenibilità.
È ciò che permette a un luogo di raccontare sé stesso con autenticità, di valorizzare tutte le sue sfumature, di coinvolgere le comunità e di accogliere i visitatori in modo più consapevole.
E soprattutto, è uno dei modi più efficaci per costruire una nuova cultura del turismo, meno impattante e più generativa.

Foto in copertina: https://www.festivalitaca.net/aree-tematiche-it-a-ca/overtourism/

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